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Lucioperca o sandra,
Sander lucioperca (Linnaeus, 1758) |
Caratteri
meristici - Squame in serie longitudinale: 80-97. Squame sopra la
linea laterale: 13-16. Squame sotto la linea laterale: 16-24.
Branchiospine: 10-17. Vertebre: 45-47. Prima pinna dorsale: XIII-XX. Seconda pinna dorsale: I- III/18-22½. Pinna anale: II-II/10-14.
Pinne pettorali: I/15-17. Pinne ventrali: I/5.
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Descrizione
- Corpo allungato, a sezione trasversale ellittica compressa in senso laterale. Zona predorsale
con gibbosità evidente, ma non marcata come nel genere Perca. Squame ctenoidi presenti anche sulla
parte superiore dell'opercolo. Testa grande, leggermente appiattita
dorsalmente.
Bocca in posizione terminale. Bocca ampia. Denti numerosi, robusti e
acuminati. Da 1 a 2 grandi denti canini nella parte anteriore di ciascuna
mascella. Osso mascellare esteso fino a giungere posteriormente poco oltre la corrispondenza con il
centro dell'orbita. Occhi grandi dotati di tapetum lucidum. Linea laterale
completa. Stomaco provvisto di 4 - 9 ciechi pilorici. Pinne dorsali
ravvicinate.
Pinna caudale biloba. La livrea varia secondo l’ambiente e lo
stato fisiologico dell'esemplare. Colore di fondo grigio verde o
grigio bruno, scuro sul dorso, più chiaro sui fianchi, biancastro sul
ventre. Dorso e fianchi sono caratterizzati da fasce trasversali scure,
spesso sbiadite o interrotte negli esemplari più grandi. L'intensità delle
strisce decresce ventralmente. Sulle membrane interradiali delle pinne
dorsali si osservano macchie nerastre disposte in serie longitudinali
irregolari. Pinne pettorali trasparenti con riflessi bianco giallastri e
macchie nere. Pinne ventrali e pinna anale traslucide, di colore bianco
opaco, con macchie assenti o con solo radi punti scuri. Pinna caudale
semitrasparente, con raggi giallastri, e macchie nere disposte
irregolarmente o a formare bande trasversali.
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Dimorfismo
sessuale - Non evidente. Le femmine hanno papilla genitale
sporgente. Durante la stagione riproduttiva le femmine hanno livrea più
chiara e ventre di colore biancastro, mentre quella dei maschi appare
scura e marmorizzata da striature blu scuro.
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Habitat
e abitudini
- Specie tipica di grandi fiumi a lento corso e torbidità
elevata, laghi eutrofici, lagune salmastre costiere ed estuari, con
fondali spoglio e substrato fangoso o misto a pietre, sabbia e ghiaia.
Popolazioni residenti in acqua dolce e popolazioni semianadrome coesistono
nei bacini del mar Caspio e del mar Baltico.
In ambienti eutrofici resiste a concentrazioni
di ossigeno disciolto inferiori a 3.5 ml/l.
Nonostante preferisca acque fresche, tollera bene l'aumento di temperatura
che si verifica nei mesi estivi, la temperatura superiore letale è
relativamente elevata (35 °C). Gli esemplari immaturi ed i giovani adulti
sono moderatamente gregari, formano piccoli branchi che stazionando nei
pressi del fondo in acque profonde. Gli adulti di taglia maggiore vivono
solitari od in gruppi di 2 - 3 individui. Di indole fotofoba, svolge la
massima attività durante le ore crepuscolari o notturne, si ciba nelle ore
diurne in particolare nelle giornate di cielo coperto. La presenza di
tapetum lucidum fa di S. lucioperca un predatore molto efficiente
nell'oscurità ed in acque torbide. Il picco massimo di attività stagionale si verifica
in estate, ma la specie resta attiva anche nei mesi più rigidi, quando gli
esemplari si spostano in
acque profonde sotto il limite del termoclino. La specie ha forte tendenza
territoriale, tanto che nei bacini più estesi possono essere presenti
stock con caratteristiche ecologiche e morfologiche diverse. Le migrazioni
riproduttive degli esemplari residenti in acqua dolce sono generalmente di
modesta entità (10 - 20 km). Nelle popolazioni semianadrome gli
spostamenti riproduttivi hanno portata maggiore, dai luoghi di frega in
acqua dolce alle acque salmastre possono intercorrere anche fino a 300 km
(fiume Volga). Nelle acque a bassa salinità del mar Caspio, durante il
giorno gli esemplari si riparo dalla luce scendendo nella colonna d'acqua,
Knipovich (1921) riporta la presenza di questa specie a partire dalla
profondità di 11,0-11,9 m.
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Alimentazione - Le componenti della dieta
variano secondo la taglia dell'esemplare. Postlarve ed avannotti si
nutrono principalmente di zooplancton e piccoli invertebrati. Il passaggio
alla dieta ittiofaga avviene alla taglia di 50 - 100 mm TL, a circa 2 - 3
mesi di vita, secondo la relativa abbondanza di zooplancton, invertebrati
e pesce foraggio. Gli adulti si cibano quasi esclusivamente di pesce,
anche se occasionalmente predano crostacei ed altri invertebrati. Nei mesi
di aprile e maggio, durante la risalita riproduttiva di R. caspicus,
gli esemplari di S. luciperca del delta del fiume Volga catturano
circa l'80% delle loro prede annuali. Negli anni 60' e 70', quando la
popolazione di S. lucioperca era stimata a circa 7.000.000 di
esemplari, fu registrato da parte dei predatori un prelievo di 53.000
tonnellate di R. caspicus (Caspian Sea Biodiversity Database). Non
sono rari gli episodi di cannibalismo. Balik (1999) riferisce che nel lago
Beyşehir (Turchia), gli adulti di S. lucioperca predano esemplari
conspecifici più giovani di dimensioni medie pari al 35,9% della loro
lunghezza. Le componenti principali del contenuto gastrico di esemplari
catturati in acque salmastre del Caspio iraniano, erano costituite da
Rutilus caspicus (59.9%) e Neogobius melanostomus (17.8%).
Rahimibashar et al. (2008) ha rilevato come gli esemplari di S.
lucioperca della diga di Aras (Iran) si cibano principalmente di pesci
ossei (92% delle preferenze alimentari), e di ridottissime quantità di
crostacei ed insetti acquatici.
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Riproduzione - la stagione di frega cade
in aprile - maggio, con temperature dell'acqua di 10 - 14 °C. A seconda
della latitudine e della quota del bacino, può anticipare alla fine di
febbraio o tardare fino a luglio. La temperatura più bassa per l'esito
positivo dell'incubazione delle uova è di 11,5 °C. I maschi sono
territoriali, una volta raggiunto il terreno di frega, di solito situato
in acque torbide ed a 1-3 m di profondità, scavano depressioni di circa
50 cm di diametro e 5-10 cm di profondità nella sabbia, nella ghiaia, o
tra le radici esposte delle piante. La frega avviene a coppie, di solito
nelle ore notturne o alle prime luci dell'alba. La femmina resta sul nido
mentre il maschio le ruota attorno a circa un metro di distanza,
successivamente la coppia si avvicina, il maschio si dispone in posizione
verticale rispetto alla compagna, ed entrambi ruotano rapidamente
emettendo i gameti. Dopo che tutte le uova sono state rilasciate la
femmina lascia il sito del nido. Esistono cure parentali da parte del
maschio, che sorveglia ed ossigena le uova fino alla schiusa. Il maschio è
molto protettivo verso la covata, resta in loco anche se l'acqua cala fino
ad esporre il suo dorso oltre la superficie. In alcuni casi sono stati
osservati maschi che cercano di mordere anche gli esseri umani che tentano
di avvicinarsi al nido.
La femmina depone una sola volta per
stagione. La fecondità, relativamente elevata, varia secondo le dimensioni
della femmina. Il massimo numero di uova osservato in un singolo esemplare
è di circa 2.5 milioni di uova. Le uova sono di colore giallastro,
misurano fino a circa 1.5 mm di diametro, sono leggermente adesive e
aderiscono al substrato dopo la fecondazione. La durata dello sviluppo
embrionale dipende dalla temperatura dell'acqua, la schiusa si verifica da
4 a 26.5 giorni dopo la fecondazione (Collette et al., 1977;
Marshall, 1977). Dopo la schiusa le larve giacciono sul fondale fino al
completo assorbimento del sacco vitellino. Le postlarve hanno fototassi
positiva e, dopo aver lasciato il nido per le acque aperte, si nutrono di
microrganismi pelagici (dafnie,
copepodi, rotiferi). I riproduttori di popolazioni di acqua salmastra
migrano in acqua dolce per la frega. Nel Dagestan la migrazione
riproduttiva inizia tra la fine di marzo ed in principio di aprile e la
frega si svolge dalla metà di aprile fino a maggio (Shikhshabekov, 1978).
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Accrescimento e resilienza - Tempo minimo di
raddoppiamento della popolazione, basso: 4.5-14 anni (K=0.10-0.13; tm=3-5; tmax=16). L'età
della
maturità sessuale dipende dalla capacità trofica dell'ambiente, viene raggiunta
dai maschi tra 2 e 6 anni, quando gli esemplari misurano circa 320 mm TL,
e dalle femmine tra 3 e 6 anni, a 420-440 mm TL. La temperatura ottimale
per la crescita è di 28 - 30 °C (Marshall, 1977). Lunghezza massima
segnalata: 1.000 mm SL. Peso massimo pubblicato: 20.000 g. Taglia più
comune: 500 mm TL. Età massima segnalata: 19 anni. In condizioni di
sovraffollamento risulta più bassa e le classi di ètà non risultano
omogenee, ad esempio nel lago Egirdir (Turchia) sono stati registrati solo
7 gruppi di età (Becer & Ikiz, 1999a).
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Predatori,
parassiti e malattie - Specie soggetta a malattie virali
(Rhabdovirus) e batteriche, ospite di varie specie di parassiti,
tra cui
protozoi, crostacei, cestodi ed altri elminti. All'interno di una popolazione del
mar Caspio è stata osser-vata una percentuale del 20% di esemplari
infettati da larve del
nematode Anisakis (Eslami & Mokhayer, 1977), parassita in grado
di
infestare anche uomini che consumino pesce crudo o cotto a
temperature inferiori a 50°C. Mokhayer (1976b) riporta di esemplari
parassitati dall'acantocefalo Corynosoma caspicum. Parassitosi dal
monogeneo Ancyrocephalus paradoxus sono state osservate in
esemplari esaminati da Jalali & Molnár
(1990a). Esemplari feriti e/o malati possono contrarre infezioni
micotiche. S. lucioperca è preda di molte specie di uccelli
ittiofagi e di pesci predatori, come lucci e siluri. Nel mar Caspio e nel baltico la
specie rientra nella dieta delle foche. Uova, larve ed avannotti possono
essere attaccate da insetti acquatici, larve di insetti, ed altri
invertebrati come crostacei e sanguisughe.
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Status
della specie - Comune e localmente abbondante in tutta la sua area
di distribuzione, non sono note particolari minacce alla sua
sopravvivenza. A causa di immissioni accidentali od illegali, o
utilizzando le connessioni tra diversi bacini create dai canali
artificiali, la specie ha esteso il suo areale in Francia, Italia, Spagna,
Grecia settentrionale, Gran Bretagna, Turchia, ed alla Siberia
transuralica. In molte di queste zone l'immissione di S. lucioperca
sta causando effetti negativi. Compete per il cibo con altre specie
predatrici di cui si anche ciba (lucci, persici, cipriniformi). La sua forte
tendenza ittiofaga può spingere al declino o all'estinzione di intere
popolazioni di specie autoctone.
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Protezione - In
molti paesi esistono misure di protezione come misura minima e periodi di
divieto. Nelle aree dove la specie è alloctona non dovrebbero essere
attuate misure di protezione. Nella Lista Rossa IUCN (International Union
for Conservation of Nature and Natural Resources), S. lucioperca è
inclusa tra le specie a basso rischio (LC, Least Concern).
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Valore
economico - La specie ha un elevato valore commerciale in tutta
l'Europa centro orientale. Le carni sono ottime, di sapore delicato, ma
facilmente deperibili. Viene commercializzato fresco, congelato o
conservato. In Italia la specie è priva di un effettivo
significato commerciale, ad eccezione di alcune limitatissime situazioni
locali. Viene allevata in pescicoltura, sia per scopo alimentare,
sia per fornire materiale da ripopolamento per la pesca sportiva.
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Pesca - La specie è oggetto di intensa pesca
commerciale, viene catturato impiegando reti, nasse e bilance. Riveste un
notevole interesse per i pescatori sportivi che la insidiano
principalmente con canna fissa o a mulinello, armata con esche naturali od
artificiali. Viene spesso catturata durante la notte, con lenze a fondo
innescate con pesci morti. Nell'Europa orientale i pescatori catturano il
lucioperca durante la rigida stagione invernale, praticando dei fori sulla
superficie ghiacciata dei laghi e dei fiumi più grandi.
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